Whelen Cadillac interrompe una pausa che durava dalla 12h Sebring 2023 vincendo la Battle on the Bricks 2025, penultimo atto dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship. Earl Bamber/Jack Aiten/Frederik Vesti trionfano a Indianapolis e regalano la prima gioia dell’anno in North America per General Motors, mentre Ford torna al top in GTD PRO con Seb Priaulx/Mike Rockenfeller. Menzione speciale anche per la categoria GTD con l’acuto di Inception Racing Ferrari #70 grazie a Brendan Iribe /Frederik Schandorff /Ollie Millroy.
Il recap della gara
Jack Aitken (Whelen Cadillac #31) ha tenuto la prima posizione al via gestendo il primato davanti all’Acura #93 Meyer Shank Racing di Nick Yelloly. Il britannico ha scavalcato velocemente le Cadillac di Wayne Taylor Racing ed ha iniziato subito a minacciare la posizione dell’ex pilota di F1.
Due caution in successione hanno rallentato la 6h di Indy: la prima per detriti e la seconda per un errore dell’ORECA #04 Crowdstrike Racing in curva 4. Tutti hanno colto l’occasione per fermarsi ai box ad eccezione della Cadillac #10 e la Porsche #6.
Aitken ha ripreso il comando sulla Cadillac #10 e la Porsche #6. La situazione è rimasta inalterata nei minuti seguenti fino a 4h e 35 dalla fine in seguito ad un incidente all’uscita di curva 14 della Corvette #63 DXDT Racing.
WTR Cadillac #10, WTR Cadillac #40, Porsche Penske #6, Porsche Penske #7 e JDC Miller Porsche hanno optato per fermarsi ai box lasciando campo libero alla Cadillac #31 Whelen Engineering.
Fred Vesti si è quinti ritrovato in vantaggio sulle due Acura Meyer Shank Racing, una breve green flag ha preceduto la quarta caution della corsa per la presenza di una ruota in pista lasciata dalla Mercedes #80 Lone Star Racing (GTD).
Cadillac ha controllato la scena ed è rimasta in vetta anche dopo un nuovo passaggio in pit lane, avvenuto in regime di caution a 3h e mezza dalla fine. Questa volta la direzione gara è intervenuta per rimuovere l’ORECA #18 Era Motorsport ferma in pista dopo un contatto con l’Aston GTD #27 Heart of Racing.
Vesti ha tenuto a bada l’Acura #93 di Kaku Ohta nel cuore dell’evento, il giapponese ha controllato il compagno di box Colin Braun #60. Quest’ultimo è stato presto attaccato da Nick Tandy, il #7 di Porsche è però finito in testacoda dopo un fallito assalto all’Acura ed un sorpasso subito dalla BMW #25 di Marco Wittmann.
La Porsche ha perso terreno, ma anche l’Acura si è dovuta mettere all’inseguimento dei rivali dopo aver rimediato dalla direzione gara aver ‘ostacolato’ la strada della Porsche #7.
Ad 1h e 20 dalla fine è scattata la quinta caution della giornata per rimuovere il cofano della Ferrari #70 Inception Racing, perso improvvisamente dalla 296 GT3 sul rettilineo principale.
Shank Racing Acura #93, Porsche #6, WTR Cadillac #40, WTR Cadillac #10 e JDC Miller Porsche #85 hanno effettuato un nuovo passaggio in pit lane, mentre la Cadillac #31 è rimasta leader grazie ad una perfetta sosta poco prima della yellow flag. Da segnalare una sosta extra per la Cadillac #40 prima del restart con il chiaro obiettivo di arrivare fino in fondo senza il rischio di ulteriori soste.
Aitken #31 ha iniziato a lottare contro Sheldon van der Linde #25 per la vittoria ad 1h dalla fine una volta tornata la green flag. Più attardati Tom Blomqvist e Dries Vanthoor, rispettivamente in azione con Acura #93 e BMW #24.
Niente da fare invece per la Lamborghini SC63 #63. Romain Grosjean ha infatti forato la ruota posteriore sinistra a 50 minuti dalla fine, il francese è stato toccato dalla Porsche #7 di Felipe Nasr che provava disperatamente a sdoppiarsi.
La sfida per il successo è stata segnata dalla gestione del carburante. Cadillac ha mantenuto il controllo della BMW #25, van der Linde non è mai riuscito concretamente ad attaccare Aitken.
Il britannico ha quindi dovuto subire il ritorno dell’Acura #60 di Blomqvist e soprattutto la Cadillac #10 di Ricky Taylor. L’ex campione ha beffato la BMW e con un sontuoso attacco si è infilato anche sull’Acura prima di una brevissima caution a 7 minuti dalla fine per un incidente in curva 11 dell’ORECA #04 CrodStrike Racing by APR.
Gli ultimi due giri non hanno modificato il podio, Cadillac ha potuto ottenere la prima affermazione in IMSA dopo quasi un anno (non vinceva dalla Motul Petit Le Mans con Chip Ganassi Racing). Sono molte di più invece le settimane d’assenza dalla Victory Lane per Whelen Engineering, al top per l’ultima volta nella 12h Sebring 2023.
Earl Bamber/Jack Aiten/Frederik Vesti #31 precedono Filipe Albuquerque/Ricky Taylor #10 e Tom Blomqvist/Colin Braun (Acura Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian #60), mai all’assalto delle Cadillac nelle due tornate finali.
BMW #24, Shank Racing Acura #93, BMW #25, Porsche Penske #6, JDC Miller Porsche #85, WRT Cadillac #40 e Lamborghini #63 completano nell’ordine il penultimo atto della stagione e della Michelin Endurance Cup 2025.
LMP2
PJ Hyett (AO Racing #99) ha iniziato a lottare sin da subito con Nick Boulle (United Autosports #2), l’ultima auto citata è precipitata in graduatoria nella prima metà d’azione in seguito ad un errore con il fase Wave-By.
Le varie neutralizzazioni hanno permesso all’ORECA #04 Crowdstrike Racing by APR di prendere il controllo della scena nonostante una partenza difficile con un errore in curva 4 da parte di George Kurtz.
Toby Sowery ha condotto per un breve periodo le danze prima di inchinarsi all’ORECA #43 Inter Europol Competition di Tom Dillmann. Strategia leggermente differente per la compagine polacca, in rimonta dopo una difficile prima parte di evento.
Un problema per l’ORECA #04 a 2h dalla fine ha tolto dalle prime posizioni Jakobsen. Ad approfittare della situazione è stato Paul Di Resta #22, in vetta con United Autosports in occasione della quinta caution di giornata ad 1h dalla fine.
Lo scozzese ha condotto il restart davanti a Mikkel Jensen (TDS Racing #11), Ben Hanley (United #2) e Dane Cameron (AO Racing #99). La sfida si è accesa alla green flag ed alla bagarre si è unito anche Sowery con l’ORECA #04, obbligato a fermarsi prima della fine dell’evento.
Gli ultimi giri sono stati più che mai concitati alle spalle di Jensen. TDS Racing ha controllato, mentre le due ORECA di United si sono contese il podio contro Inter Europol Competition.
Ben Hanley #2 e Paul Di Resta #22 si sono eliminati dopo un contatto durante la lotta contro il francese di Inter Europol. Quest’ultimo ha saputo concludere al secondo posto con Bijoy Garg/Jeremy Clark, fermi a solo 7 decimi da TDS Racing e da Steven Thomas/Mikkel Jensen/Hunter McElrea. Terzo acuto consecutivo a Indianapolis per TDS Racing, ultima volta al top in occasione della Petit Le Mans 2024.
Gar Robinson/ Felipe Fraga /Josh Burdon hanno chiuso il podio con Riley #74 davanti a United Autosports #22 e AO Racing #99. Da segnalare un contatto nel finale tra ‘Spike’ e Crowdstrike Racing by APR, l’ORECA #04 è finita contro le barriere causando una breve caution a pochi minuti dalla fine.
GTD PRO
Le prime due bandiere gialle in partenza hanno cambiato la strategia anche in GTD PRO come accaduto in GTD. Laurin Heinrich (AO Racing Porsche #77) ha ottenuto il primato davanti a Mike Rockenfeller (Ford #64), auto che non hanno seguito ai box la BMW #48 Paul Miller Racing di Dan Harper durante la seconda caution.
Porsche ha continuato a controllare la scena anche successivamente nonostante una serie di bandiere gialle. ‘Rexy’ ha controllato la leadership con Klaus Bachler, autore di una bella lotta per la testa della competizione contro Fred Vervisch (Ford #65).
La quinta caution a 3h e 30 dalla fine ha finalmente permesso alla Ford di ottenere la vetta. La Mustang ha scavalcato ai box la Porsche #77, l’auto americana ha però dovuto cedere il testimone alla BMW #1 Paul Miller Racing di Neil Verhagen.
Lo statunitense si è trovato al comando grazie ad una sosta avvenuta poco prima della caution. Il #1 di PMR ha quindi iniziato a gestire Vervisch #65, mentre Bachler #77 faticava a contendere la seconda BMW in GTD PRO di Max Hesse #48.
L’avventura della Ford #65 è svanita in curva 1 a 3h dalla fine, la Mustang è stata sensibilmente danneggiata dopo aver colpito la Cadillac V-Series.R #40 Wayne Taylor Racing.
BMW ha tentato di fare selezione con entrambe le M4 GT3 EVO di PMR. Ford e Porsche si sono messe ad inseguire, mentre la Corvette #3 di Antonio Garcia ha iniziato a marcare da vicino la Ferrari #81 Dragonspeed.
L’ultima sosta della giornata, avvenuta ad 1h dalla fine in regime di SC, ha visto la BMW #48 confermarsi leader davanti alla Porsche #77. Max Hesse ha quindi sfidato il campione in carica Laurin Heinrich, la Ford #64 di Seb Priaulx e la Ferrari #81 di Albert Costa.
La BMW ha ceduto la vetta alla Porsche ed alla Ford, Priaulx non ha perso tempo ed alla prima occasione utile si è infilato su ‘Rexy’. L’auto che ha ottenuto l’ultimo titolo è finita nell’erba perdendo tutto quanto raccolto da inizio evento.
La Ford #64 è stata tallonata nei minuti seguenti dalla Ferrari #81, diretta avversaria della Corvette #3 per la conquista del titolo GTD PRO 2025. Albert Costa si è messo all’inseguimento di Priaulx dopo un perfetto sorpasso su Hesse.
Gli ultimi due giri non hanno spostato gli equilibri, ma hanno penalizzato la Porsche #77, ferma in testacoda in curva 1 in seguito ad un contatto con la BMW #1 Paul Miller Racing.
Il successo è andato per la seconda volta nel 2025 alla Ford Mustang dopo la Rolex 24. La #64 di Mike Rockenfeller/Seb Priaulx ha tenuto testa alla Ferrari #81 DragonSpeed di Albert Costa/Davide Rigon ed alla BMW #48 di Dan Harper/Max Hesse. Quarto posto per la Chevy #3, quinto per la Lexus #14 Vasser Sullivan.
GTD
Lin Hodenius (Lone Star Racing Mercedes #80) ha controllato la prima ora saltando la prima sosta collettiva nelle prime fasi di evento. L’olandese è stato seguito da Conquest Racing Ferrari #34, mentre è da segnalare alcuni problemi tecnici che hanno limitato la Ferrari #21 AF Corse. Problemi anche per Cetilar Racing Ferrari #47, vittima di un contatto in curva 1 nell’opening lap causato da Forte Lamborghini #78.
La corsa della Mercedes #80 si è improvvisamente fermata a 4h dalla fine, out senza una ruota tra curva 3-4. Aston Martin #27 con Zach Robichon ha ottenuto nuovamente la testa della corsa, l’auto partita dalla pole ha iniziato a contendersi la leadership contro la Ferrari #34 di Ben Tuck.
La Indy 6h è diventata più complicata per l’Aston #27 a 3h e 36 dalla fine in seguito ad un contatto con l’ORECA LMP2 #18 Era Motorsport. Il prototipo ha fatto girare l’Aston Martin, la carambola ha provocato un secondo contatto tra Triarsi Ferrari #021 e Pratt Miller ORECA #74.
In vetta si è quindi trovato James Calado (Triarsi Competizione Ferrari #023). L’inglese, ai box prima della quinta caution, ha iniziato a gestire Conquest Racing Ferrari #34 e Forte Lamborghini #78.
Il britannico è stato però costretto a cedere diverse posizioni a 2h e 30 dalla fine, spinto in testacoda dalla Porsche #7 GTP in fase di doppiaggio. Daniel Serra #34 ha approfittato per balzare leader con margine su Phillip Ellis (Winward Racing Mercedes #57).
Il campione in carica ha agguantato la vetta dopo l’ultima sosta in regime di SC prima di rimediare una clamorosa sanzione per speeding in pit lane. Frederik Schandorff con la Ferrari #70 si è collocato incredibilmente in vetta con un minimo scarto su Kenton Koch (Triarsi Competizione Ferrari #023).
L’ultimo citato non ha potuto contendersi il successo per una sosta extra, nessuno ha quindi intaccato la vetta di Schandorff ed Inception Racing. Prima gioia in assoluto per la compagine britannica con Ferrari ad un anno esatto dal primo evento disputato con il brand di Maranello.
Brendan Iribe / Frederik Schandorff /Ollie Millroy #70 trionfano in Indiana con la 296 #70 davanti alla Porsche #120 Wright Motorsport di Adam Adelson/Elliott Skeer/Tom Sargent e la Ferrari #34 Conquest Racing di Manny Franco/Daniel Serra/Ben Tuck.
Turner Motorsport BMW #96 e Winward Racing Mercedes #57 chiudono la Top5, l’ultima vettura citata si conferma in cima al campionato visto il nono posto della #12 Vasser Sullivan Lexus.
Next round a Road Atlanta nel secondo weekend di ottobre con la Motul Petit Le Mans.
Luca Pellegrini
Foto: Michelin Racing USA




