Ferrari #51 ottiene il successo nella 6h di Imola con Alessandro Pier Guidi/James Calado/Alessandro Pier Guidi. La Rossa si impone sulle rive del Santerno ottenendo il secondo acuto consecutivo nel FIA World Endurance Championship davanti alla BMW #20 di Sheldon van der Linde /Robin Frijns/René Rast e l’Alpine #36 di Jules Gounon/Frédéric Makowiecki/Mick Schumacher.

Porsche batte BMW nel finale in LMGT3. Ryan Hardwick/Riccardo Pera/Richard Lietz (Manthey 1st Phorm #92) si impongono nell’ultimo decisivo passaggio beffando prima della linea d’arrivo la BMW M4 GT3 EVO #46 WRT di Ahmad Al Harthy/Valentino Rossi/Kelvin van der Linde.

6h Imola 2025

Il recap della gara

James Calado (Ferrari #51) e Robert Kubica (AF Corse Ferrari #83) hanno controllato la scena senza particolari problemi. Il britannico ed il polacco hanno gestito la BMW #15 di Dries Vanthoor e la Toyota GR #8 di Brendon Hartley.

Progressiva, invece, la rimonta dal fondo della griglia per la Ferrari #50 di Nicklas Nielsen. Bel ritmo da parte del danese che non ha avuto particolari problemi a superare le due Aston, la Porsche #99 Proton Competition e la Porsche #5 ufficiale.

Dopo la prima sosta la situazione non è cambiata con le due 499P ampiamente in controllo nei confronti della BMW #15, le due Toyota ufficiali (#8 – #7) e BMW #20.

Tutto è cambiato a 4h 30 dalla fine con un contatto alla Rivazza che ha visto protagonista l’Aston Martin Vantage AMR EVO #27 Heart of Racing e la BMW M4 GT3 EVO #31 WRT.

La Safety Car non ha modificato i valori in campo, ma ha permesso ai rivali della Ferrari di avvicinarsi alla vetta. La Porsche Penske Motorsport #6 di Matt Campbell non ha perso occasione per tentare di impensierire i rivali non cambiando le gomme in occasione della terza sosta ai box.

L’australiano si è trovato in vetta, ma è stato presto ripassato dalla Ferrari #51 di Antonio Giovinazzi. La 499P non è riuscita ad allungare sulla 963 ufficiale in seguito ad una nuova neutralizzazione, una Virtual SC a 2h e 20 dalla fine in seguito ad un contatto alla ‘Rivazza 2’ tra la BMW M4 GT3 EVO #46 WRT e la Ferrari 296 GT3 #21 VISTA AF Corse.

La Ferrari #51, la Posche #5, la Toyota #7, la BMW #15 e la Ferrari #83 AF Corse hanno aspettato un giro rispetto ai rivali per entrare ai box. La Rossa di Alessandro Pier Guidi ha gestito il successivo restart, la Ferrari ha gestito il restart su Kevin Estre (Porsche #6), Kamui Kobayashi (Toyota #7) e Dries Vanthoor ( BMW #15).

La battaglia si è infiammata con tutti gli equipaggi costretti a fermarsi ai box nel corso dell’ultima ora per una sosta extra. La Ferrari #51 ha mantenuto la leadership provvisoria, mentre la gemella #50 ha regalato spettacolo battagliando per la vetta con la Toyota #7.

Il finale è stato controllato dalla Ferrari #51 che ha controllato l’eventuale rientro di BMW e Alpine. La #20 di Sheldon van der Linde /Robin Frijns/René Rast ha tagliato il traguardo in seconda piazza, mentre Jules Gounon/Frédéric Makowiecki/Mick Schumacher hanno festeggiato chiuso in terza posizione.

AF Corse Ferrari #83, Toyota #8, BMW #15, Toyota #7, Porsche Penske Motorsport #6, Peugeot #93 e Cadillac Hertz Team JOTA #12 hanno completato nell’ordine una competizione che fortunatamente non è stata intaccata dal maltempo.

LMGT3

WRT BMW #46 contro VISTA AF Corse Ferrari #21 nella prima ora della 6h Imola in LMGT3. Ahmad Al Harthy ha dovuto cedere il passo in pista a François Heriau, il francese ha però dovuto scontare successivamente una penalità ai box di 5 secondi per un’infrazione al via.

Con lui sono stati sanzionati con il medesimo provvedimento anche WRT BMW #31, Proton Competition Ford #88, Proton Competition Ford #77, Akkodis ASP Lexus #87, United Autosports McLaren #95. Da segnalare anche una penalità per la Porsche #85 Iron Dames in seguito ad un contatto al ‘Tamburello’ con la Chevrolet Corvette Z06 GT3.R #33 TF Sport.

6h Imola 2025

Dopo una breve Safety Car, chiamata per un contatto tra Heart of Racing Aston Martin #27 e WRT BMW #31 alla frenata della ‘Rivazza’, la Lexus #87 Akkodis ASP di Clemens Schmid ha preso virtualmente la sosta anticipando il pit rispetto alla concorrenza.

L’austriaco è rimasto davanti alla BMW M4 GT3 EVO #46 WRT affidata a Valentino Rossi. L’autore della pole ha iniziato provato a recuperare sulla vetta, una missione riuscita nello stint seguente con il ritorno di auto di Petru Umbrarescu.

Dopo la quarta sosta la Ferrari #21 di Simon Mann si è portata davanti alla BMW #46 senza cambiare le gomme. La 296 GT3 VISTA AF Corse ha tentato di contenere il ritorno di Valentino Rossi, il contatto tra le due auto è avvento alla ‘Rivazza 2’.

Il #46 di WRT BMW ha colpito la Ferrari #21 dopo aver spinto out il rivale, l’italiano ha continuato regolarmente a girare in regime di Virtual Safety Car prima di cedere il volante a Kelvin van der Linde. La BMW #46 ha gestito la successiva ripartenza davanti alla Lexus #78 Akkodis ASP di Esteban Masson alla Porsche 992 GT3-R #92 Manthey di Riccardo Pera.

Akkodis ASP Lexus ha ceduto il passo alla Porsche #92 che nell’ultima ora ha iniziato a resistere all’arrivo della BMW M4 GT3 #46. Kelvin van der Linde, dopo aver scontato uno stop and go per aver colpito la Ferrari, ha rimontato Richard Lietz, il duello si è deciso all’ultimo passaggio.

#92 Porsche 1st Prohm

Il sudafricano non ha saputo passare l’austriaco che egregiamente ha tenuto testa all’avversario. Ryan Hardwick/Riccardo Pera/Richard Lietz  (Manthey 1st Phorm Porsche #92) vincono quindi per la prima volta in questo 2025 di forza su Ahmad Al Harthy/Valentino Rossi/Kelvin van der Linde  (Team WRT BMW #46), Lexus chiude in Top3 per la prima volta in due anni con Esteban Masson/Finn Gehrsitz/Arnold Robin #78.

Niente da fare per VISTA AF Corse Ferrari #54, presente in quinta piazza all’arrivo alle spalle della Lexus #87 e davanti alla Chevrolet Corvette Z06 GT3.R #81. Il marchio americano segue nell’ordine con la gemella #33, la squadra che ha primeggiato in quel di Lusail ha battuto Iron Dames Porsche #85 e United Autosports McLaren #95.

Prossima tappa del FIA WEC 2025 in Belgio a Spa-Francorchamps tra tre settimane

Luca Pellegrini

Foto. Piero Lonardo

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